San Matteo,
apostolo ed evangelista, fu
chiamato da Gesù ad
essere uno dei dodici apostoli
Era esattore delle tasse, un mestiere non certo amato (allora come
ora) dal popolo: forse proprio per questo il Salvatore lo chiamò a
sé.
Oggi
ci sono due politici di nome Matteo che spopolano sul web e sui
giornali: Matteo Renzi, il salvatore d’Italia, e Matteo Salvini, il
castigatore dei migranti.
Anche
loro, come l’apostolo non sono molto amati.
Il
primo, oltre a snocciolare annunci cui non seguono fatti e
fanfaronate ad ogni passo, comunica twittando, con ciò dimentico che
la maggior parte del popolo italiano, soprattutto di una certa età,
non sa nemmeno che cosa è il web (eppure, gli anziani votano; ma
forse il presidente del Consiglio non li reputa importanti). Il suo
“decisionismo”, poi, è diventato addirittura leggendario: se
convoca le parti sociali su qualche problema, li ascolta per poi
congedarli e stabilire ciò che già aveva risoluto di fare! Tipico
il caso del decreto sulla cosiddetta “buona scuola”, che davvero
tale non è, prevedendo una vera e propria “deportazione” di
insegnanti precari (che il buon Matteo è stato costretto a immettere
in ruolo da una sentenza della Corte di Giustizia europea) dalle loro
famiglie, dai propri figli e, cosa ancora più grave per un cattolico
professante come lui, senza dare la minima chance
di poter rimanere vicino casa a coloro che assistono familiari
disabili!

Chissà
che il Giubileo straordinario indetto da papa Francesco non faccia
cambiare atteggiamento a questi due Matteo, inducendo, almeno,
l’uno, a un minor numero di smargiassate, l’altro a pensare meno
all’elettorato leghista e più ai problemi reali del Paese.
Così
forse Gesù potrebbe prendersi anche loro.
Felice Irrera
Nessun commento:
Posta un commento