È
la fede degli amanti/come l’Araba Fenice:/che vi sia ciascun lo
dice,/dove sia nessun lo sa (Pietro
Metastasio)
AGLI
ATTUALI GOVERNANTI
All’alme
semplici
dei
folli amanti
che
vi votaro
e
a quelle complici
che
vi sfruttaro,
che
per voi spargono
sospiri
e pianti
e
da voi sperano
pur
manteniate
subito,
adesso,
quanto
promesso,
solo
predìco:
fede
d’amanti
Matteo
e Gigetto,
per
loro limiti,
coi
loro accoliti
pur
tradiranno,
e
il loro affanno
per
ignoranza
li
stroncherà!
La
storia non è poi/la devastante ruspa che si dice./Lascia
sottopassaggi, cripte, buche e nascondigli./ C’è chi sopravvive
(Eugenio Montale, La
storia, in Satura)
STUPIDITÀ
A ROMA
Ecco,
adesso la ruspa ha cacciato,
radendo
al suolo un camping, dei Rom,
solo
che essi si son trasferiti
in
altri luoghi della città:
tunnel,
parcheggi, anfratti, tettoie
alloggian
essi senza rancore;
l’abbattimento
inutile fu!
Ciò
che più conta è fare notizia
(è
vero, Raggi? Vero è, Salvini?):
compari,
leghisti e Cinquestelle
sul
serio fan sfidando procelle!
Che
se poi a zonzo i Rom si vanno,
o
in altre zone erigono un campo,
mandiam
le ruspe e presto, in un lampo,
questo
problema risolveranno!
O
governanti senza cervello,
giunti
al potere non si sa come,
se
non ponete a voi la questione
di
sistemarli con un’accoglienza
che
ne preveda pure la decenza,
gli
insediamenti mai avranno fine
e
solamente non rimarrà
che
insensatezza e stupidità
di
chi per catturare altri stolti
lascia
sempre i problemi irrisolti!
C’è
del metodo in questa follia (W.
Shakespeare, Amleto)
“Questo
è un governo che rinnova tutto”!
Ce
lo ripeton sempre e in ogni luogo
Grillini
e Lega senza alcun ritegno.
Or
pur crediamo che bisogna dire
che
la nostra ministra alla salute,
Giulietta
Grillo (un nome ed un presagio!),
proprio
nel senso della novità
ha
fatto centro, con la sua adozione
d’una
ossimorica composizione,
quando,
a proposito di quei vaccini
a
cui non tutti sono vicini,
con
circolar veramente impagabile,
ha
definito un vincolo “flessibile”.
Solamente
un poeta come lei
potea
giungere a simili altezze
e
fa sperare ben per il futuro!
Tu
giungesti alle vette di Parnaso
in
“facoltà” modificando un “obbligo”!
Ma
con quest’ibrido sei stata astuta,
così
fingendo i vaccini d’imporre,
pur
permettendo a chi non vuole farli
del
proprio agire la legalità.
Imitasti
l’altissimo Aldo Moro
e
le sue “convergenze parallele”
e
Enrico Berlinguer, che il suo partito
chiamò
allora “di lotta e di governo”!
Quant’è
bello questo “obbligo a piacere”:
la
sua memoria alla posterità
di
certo imperitura resterà!
_________
Cum
boni plus quam multi valent, expendendos cives, non numerandos.
Marco
Tullio Cicerone,
De
republica)
Per
realizzare una democrazia compiuta occorre avere il coraggio di
rimettere in discussione il diritto di voto. Non posso guidare un
aeroplano appellandomi al principio di uguaglianza: devo prima
superare un esame di volo. Perché quindi il voto, attività non meno
affascinante e pericolosa, dovrebbe essere sottratto a un esame
preventivo di educazione civica e di conoscenza minima della
Costituzione?
Massimo Gramellini, La megliocrazia, “La Stampa”, 2011),
Massimo Gramellini, La megliocrazia, “La Stampa”, 2011),
PARTITI
E “NUOVI” MOVIMENTI
La
fine dei partiti
s’è
ormai già consumata:
tesseramenti
in calo
e
niente più abbuffata
di
donazioni accorte
che
aprono le porte
Esiston
Movimenti
assai
più convincenti
(almen
per gli elettori)
che
dicono di vivere
non
incassando niente!
Gli
antichi tesorieri
dei
partiti defunti
rovistano
nell’umido,
non
fanno investimenti,
come
fece Belsito
coi
soldi che lo Stato
alla
Lega di Bossi,
per
svolger le mansioni
soltanto
aveva mossi.
Intanto,
i segretari
dei
partiti ormai morti,
privati
d’auto blu,
con
il pollice in su
provano
l’autostop!
Persin
da Forza Italia
alle
stesse Olgettine
non
giungon più regali!
Per
tanti, troppi anni,
l’Italia
han divorato
questi
bei tomi qui
che
ci hanno governato:
or
pagano la colpa
di
avere divorziato,
per
propri sporchi affari,
dai
bisogni reali
di
un popol che li avea
prescelti
e poi votati.
È
vero pure che
i
politici nuovi,
quelli
dei Movimenti,
tante
promesse han fatto
di
fare pulizia,
ma
occorron competenze,
e
non sol le irruenze
di
Matteo e Gigetto
unti
sotto il tetto
delle
loro incoerenze.
Con
twitte roboanti
di
certo non potranno
governare
un Paese
ove
la corruzione
è
un problema palese!
Essa
fu potenziata,
quando
lui scese in campo,
da
un certo cavaliere
che
fu poi degradato,
dal
Parlamento espulso
e
infine condannato.
Ora
egli conta poco
(Salvini
l’ha asfaltato!),
il
frutto del suo mal,
però,
ci ha avvelenato!
Nefasta
fu la sorte
col
darci Berlusconi
e
tutta la sua corte:
or
di far pulizia
spetterebbe
ai cialtroni
che
il popolo italiano
volgarmente
han frodato
col
firmare un contratto
su
promesse incentrato
che
sanno di magia?
Ei
proseguon la strada
che
fu propria di Silvio:
l’impegno
d’abbassare
le
tasse e poi lavoro
creare
è il loro mantra,
e
quello ben riuscì
nell’inganno
che ordì
grazie
all’ingenuità
di
masse d’ignoranti,
che
intontiva in tivvù
con
ritmi martellanti.
Peccato
che le scelte
dei
nuovi vincitori
sian
non soltanto vane
ma
prive d’orizzonte
e
tendano soltanto
a
guadagnare voti
alle
elezioni prossime
(che
son sempre vicine):
non
dare prospettiva
con
una mission
certa
al
futuro che avanza
e
non soltanto all’oggi
è
segno d’insipienza!
CONTRADDIZIONE
Nel
nostro Paese il volontariato,
tante
emergenze si è accollato
e
sì dando prova al resto del mondo
si
spende molto per chi ha bisogno.
Gran
parte di popolo è dunque coeso,
supporta
benefico ogni indifeso.
Perché
siamo sciatti e sì imprevidenti,
credendo,
invece, ai comandamenti,
dettati
solo da menti stolte
che
al nostro futuro non son rivolte
e
ci promettono con sicumera
vantaggi
pronti, sicuri e immediati
grazie
a una croce per lor tracciata
che
è poi il preludio di bidonata?
Purtroppo,
quella croce ebbe l’effetto
di
consegnarci solo a demagoghi,
a
tribuni sol abili a parlare
per
conservare il loro elettorato:
ma
quella croce la portiamo noi!
“La storia non è giustiziera, ma giustificatrice” |
(Benedetto
Croce, Teoria e
storia della storiografia)
PROFEZIA
Proverò
oggi, come fe’ Tiresia,
a
profetare di Di Maio la sorte
da
accomunare a quella di Salvini.
Quest’ultimo
ben presto voi vedrete,
meravigliati
per questo suo gesto,
lavar
piedi e caviglie ai neri in viso
fermandoli
per chieder loro scusa
del
suo comportamento precedente,
certo
razzista e mai complimentoso;
in
casa accoglierà tre maghrebini,
che
manterrà a sue spese giorno e notte,
trattandoli
da umani e senza botte.
Quanto
a Di Maio, proverà a studiare,
alla
Lusis, o forse alla Bocconi,
anche
se prima in una scuola media
gli
insegneranno a usare i congiuntivi:
ai
cinquant’anni si laureerà
e
sarà assunto come addetto in prova,
con
temporaneo incarico biennale,
in
un’azienda della sua Campania,
con
la promessa poi d’altro rinnovo.
Giustizia
è fatta, potrà dir qualcuno
a
fronte d’una tale previsione,
ma
la storia giustifica soltanto
le
azioni, spesso strane, degli umani:
non
fa giustizia mai dei loro errori!
IL PROCESSO
“Alzatevi,
Salvini.
Voi siete qui imputato d’aver plurimentito al popolo italiano”.
“Che
dite, presidente?
Io sono veritiero: è proprio un’ingiustizia per chi sempre è sincero!”
“Volete
voi negare
d’avere sostenuto che gli immigrati invaso han tutto lo stivale?”
“No
di certo, lo ammetto,
ho esagerato alquanto: non si posson vedere, ma sol per il colore che di notte li cela. Se lavoran di giorno nelle fabbriche, invece, degli amici leghisti, per me van proprio bene”.
“E
allora perché mai
li voleste fermare?”
Che
vuole, presidente,
un nemico mi occorre per mietere consenso quando si voterà. E per questo motivo andai pure dicendo che commetton reati quali furti e rapine, stupri ed abigeati assai più numerosi di tutti gli Italiani: il popol della Lega non sa fare di conto e crede ciecamente a quanto gli racconto”.
“E
quando sostenete
che la Chiesa di rado ha aperto le sue porte per accoglierli in proprio? Mi sembrate Pinocchio mostrando d’ignorare che da sempre fa il bene a Italiani e migranti, provvedendo a lor pene…”
“Scusate,
presidente,
mi sembrate un ingenuo: avete mai sentito che un di’ ci fu quel motto che recitava come chi ha molti nemici ha pure molto onore?”
“Ma
di che onor cianciate,
razza di parolaio, fascista di ritorno! Sono davvero ottuse le vostre spiegazioni! Provvederemo, dunque, qui nei confronti vostri a chiedere un perito che misuri d’urgenza, senza por tempo in mezzo, la vostra intelligenza”
“Ma
questo è un vero abuso,
non potete far questo: io son Matteo Salvini, ministro dell’Interno…”
“All’interno
starete,
per ciò che avete fatto con abuso d’ufficio, d’una bella struttura, con camicia di forza se fate resistenza! Or lo si porti via e recate quell’altro… sì…l’altro bel soggetto che a questo scellerato fa sol da scendiletto. Dico: Di Maio Luigi sia subito scortato! Se confesserà tosto d’aver turlupinato, con le false promesse di cancellarne i mali, un popolo incantato, lo assegnerò di certo ai servizi sociali, dove potrà davvero, mantenendoli allegri, raccontar barzellette, ai pazzi e alle vecchiette!”
PRIMA
DI TUTTO GLI ITALIANI
Lasci
stare i migranti
il
ministro Salvini
e
volga gli abbaglianti
contro
’ ndrangheta e mafia!
Solo
così al Paese
renderà
un buon servizio,
sì
combattendo il cancro
che
lo ha annichilito
con
quella corruzione
dilagata
dovunque
che
è l’aspetto serio
di
ogni situazione.
Lo
so: non porta voti
combattere
le mafie
(anzi,
forse ne toglie!),
ma
certo un monumento
erigeremmo
a chi
agisse
veramente
ponendo
al primo posto,
così
come egli dice,
soltanto
gli Italiani!
Agosto 2018
L’IMPERO
DEI GUITTI
Cappelletto
bermuda e maglietta
l’hanno
visto al Gran Premio di Monza;
conferenza
alla stampa ha tenuto
nudo
il torso e tovaglia in ispalla;
su
un giornal sono uscite le foto
di
sue coccole hard alla
bella;
e
ad un flipper l’hanno filmato
con
t-shirt esaltante
l’offesa;
a
Pontida la maglia s’è alzato
per
il caldo, scoprendo la pancia!
Tutto
questo è Salvini Matteo:
lui
si posta com’era bambino;
come
va sulla sua moto d’acqua;
mentre
impugna la canna da pesca
e
sciorina il rosario da asporto;
quando
hamburger trangugia scomposto
appoggiando
i suoi gomiti al desco.
Tutti
questi son vizi nascosti
di
quel nostro italiano costume
che
per nome si chiama “guittismo”!
Sciatteria
(non è altro che questo),
sia
nei tratti che in abiti e mode,
di
chi è un commediante scadente,
ogni
giorno di più somigliante
al
guittismo fascista in stivali,
al
rampante guittismo di Craxi
ed
a quello del barbaro Bossi,
come
al cossighiano delirio
ed
infine al guittismo pacchiano
del
buon miliardario Berlusca.
Per
sfortuna del nostro Paese,
minoranza
i non-guitti oggi sono!
Settembre
2018
LE
PIAGHE D’ITALIA
Questi
qui che sgovernan l’Italia
sono
i figli deformi di Renzi
che,
per colpa del primo Matteo,
al
potere or si son sistemati.
Così
oggi essi van predicando
che
riaggiusteranno il Paese,
che
ciascuno potrà a fine mese
finalmente
a spumante brindar!
Siete
illusi, voi tanti Italiani
che
Salvini e Di Maio votaste:
ciò
che lega le due teste matte
non
è altro che solo il poter!
L’uno
è furbo e nel torbido pesca,
stimolando
gli istinti peggiori
dei
più barbari dei cittadini;
l’altro,
privo di ogni istruzione,
a
sproposito parla di tutto.
Sono
come le piaghe d’Egitto
che
colpirono il gran Faraone,
ma
verrà tra non molto quel tempo
quando
alfine diremo: “Ci fu…”!
Settembre
2018
Felice Irrera
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