giovedì 21 luglio 2016

PIZZINO PROVOCAZIONE. Boris Giuliano e La Farina

Provocazione, ma non troppo. Oggi ricorre l'anniversario della morte di Boris Giuliano, capo della Mobile, ucciso platealmente dalla mafia in un bar di Palermo nel 1979. Boris compì i suoi studi a Messina, diplomandosi presso il Liceo Classico "G. La Farina". Perché allora non intitolargli la scuola che lo vide tra i banchi? Lui che i poteri forti e oscuri li combattè... mentre il La Farina - dicono le "cattive" voci - ne fu un portavoce?

21 luglio 2016 

 ("Pizzino" a cura di Edoardo Mercalli)

lunedì 18 luglio 2016

TRIS DI PIZZINI. "I Dialoghi del signor Singolo e Punto e virgola"


27 marzo

“Perché” disse Punto e virgola, “tutto quello che muta è vita, e questa è la cosa che noi non percepiamo; ed allora tutto quello che vediamo sembra uguale, ma non è cosi. Come dicevo prima, se fosse vero tutto quello che vediamo non ci sarebbe vita. La vita si sviluppa in meno di un miliardesimo di secondo, per questo noi siamo ovviamente ciechi” disse Punto e virgola.
Punto e virgola avvicinò la mano per congedarsi. “No no!” disse il signor Singolo, “Ancora una domanda”, ritirandosi la mano e con la sinistra attorcigliandosi con l'indice e il pollice la barba!                                                                                                            
Mantilla




3 aprile

“Qual è la domanda?” disse Punto e virgola.“Ah ah sì sì” rispose il signor Singolo, rispettando la fretta di Punto e virgola. “La domanda è questa: perché tutti vogliono il paradiso terrestre? (…lo faccio parlare un altro quarto d'ora")”.“Cosa stava borbottando?” disse Punto e virgola.
“Niente” rispose il signor Singolo, “mi sto auto sostenendo.
“Perché cerchiamo tutti il paradiso terrestre? Per un semplice motivo”, disse Punto e virgola.
“E quale motivo?” rispose il signor Singolo.
“Perché ci siamo accorti che si muore… mentre prima no.”

Mantilla




10 aprile

“Questa citazione, in questo momento non la ricordo, però mi ha incuriosito molto”.
“Qual è la frase che ti ha suscitato tanto interesse?” disse Punto e virgola. “La citazione è questa: è meglio chiedere l'elemosina e non farla; io non la capisco” disse il signor singolo.
“Credo” disse Punto e virgola, “che voglia dire, almeno come la interpreto io, che quando si chiede l'elemosina non si ha il senso del miserabile, invece quando la fai e non ti viene chiesto, tu sei più miserabile di chi te la chiede”.
 
Mantilla



sabato 9 luglio 2016

LESE MAESTÀ E BLASONI RIVERITI

A proposito del "San Girolamo" di Antonello che sarebbe stato dipinto a Messina


Non è vero che il mondo culturale di Messina sia una palude di acque stagnanti e malsane, in cui non si muove niente se non in fondo in fondo. Si muove qualcosa anche in superficie, ma con discrezione e timidezza, quasi con vergogna. O sfrontatezza.

È quanto è successo l’altra mattina nella sede della Comunità Ellenica dello Stretto, dove si presentava alla stampa una
suggestiva scoperta in campo storico-artistico. Chi conosce il Presidente della Comunità sa che è una persona schiva, ma gentile e disponibile; che è un medico di famiglia serio e scrupoloso, e che dedica molto del suo poco tempo libero alle cose che riguardano le sue due patrie, quella messinese e quella greca.
E questa sua passione l’ha portato, un po’ per caso, a scoprire un curioso particolare in uno dei quadri più famosi del più grande dei pittori messinesi, e uno dei massimi di sempre. Il quadro è il San Girolamo nello studio, di Antonello, proprietà della National Gallery: in una mattonella del pavimento dipinto sulla tavola, il Presidente Dottore aveva riconosciuto casualmente una firma autografa stilizzata del sommo pittore e la data e il luogo della realizzazione del dipinto. La scoperta attesterebbe che il quadro sarebbe stato realizzato a Messina, e non a Venezia come si era fino a ora ritenuto.
Bel colpo per un dilettante, anche se è un dilettante di lusso come il nostro Presidente Dottore. Un colpo che ha avuto l’effetto del sassolino gettato nello stagno di cui sopra, che ha fatto venire al largo i professionisti, piccati per diverse ragioni.
Primi fra tutti i Giornalisti, infuriati perché la conferenza stampa, invece di essere convocata con uno stringato comunicato a tutti gli organi di stampa (come sarebbe stato logico e forse anche educato), era stata indetta con una paginona sul Principale E Unico Quotidiano Locale. Come dire che facciamo una conferenza stampa per tutti, ma prima diamo lo scoop al Principale E Unico Quotidiano Locale. Con il risultato di mandar fuori dalla grazia di Dio i Giornalisti delle altre testate, i quali l’epiteto più gentile che hanno rivolto agli organizzatori è stata “servi del potere”.
Quando poi è stata riportata la calma, il Presidente Dottore ha esposto la sua scoperta ai presenti. Lo ha fatto con il consueto garbo, ma ancora una volta sono stati i professionisti a prendere la scena, nella persona dello Storico Dell’Arte Esperto Di Antonello Già Direttore Del Museo, il quale non si capiva cosa volesse dire, però si capiva benissimo che aveva subito ma non digerito lo smacco dal dilettante, e tentava in tutti i modi di smontare l’assunto del Presidente Dottore.
Il risultato è stato ancora una volta inatteso: dal pubblico è intervenuto un altro dilettante, in difesa del Presidente Dottore, tacciando di bizantinismo lo Storico Dell’Arte e guadagnandosi la stima e gli apprezzamenti del pubblico presente.
Il tutto a conferma – qualora ce ne fosse stato bisogno – che se si tira un sasso nell’acqua stagnante, un po’ di tanfo ne viene sempre fuori.
Mario Benante