domenica 3 marzo 2019

A RUOTA LIBERA

CARNEVALE ITALIANO














E' giunto finalmente Carnevale
per l’italica teppa che governa,
un po’ Arlecchino ed un po’ Pulcinella,
turlupinando il popol Pantalone!

Anche se piove, sento un gran calore
espandersi all’interno del mio cuore:
son ira e rabbia a farla da padroni
e sento che io brucio sempre più!

Or mi soccorre un ritmo di poeta
che ritorna alla mente disperata
con parole diverse improvvisate,
soltanto da stanchezza suggerite.

Non ho voglia
d’ascoltare
quei grovigli
di discorsi
                                                                      che si sentono 
                                                                      in tivvù; 
                                                                      i commenti
                                                                      accalorati
di famosi opinionisti
sopra un tweet
di Salvini
o una papera di Gigi.

Sono stanco
e veramente
io non reggo
proprio oltre
ad udir le stesse cose
ripetute sempre più.

       Lasciatemi così
a fantasticare,
in un cantuccio
dimenticato,
magari
tra le quattro
capriole di fumo
del focolare.

Ed ecco che nel sogno ora intravedo
di governanti saggi un vero stuolo
sopravvenuto infine ad operare
per il bene comune e non per dolo.

Essi han cacciato a calci nel sedere
i gialloverdi matti e sciagurati
che sono stati, è vero, sì, votati,
ma da un popolo fatto di drogati

da promesse impossibili al realizzo
che puntualmente poi furon mancate.
Se il popolo ingannato capirà,
anch’io, come il poeta, un caldo buono

e non soltanto l’ira sentirò.
                                    
Marzo 2019



BILANCIO D’UN ANNO

Dal quattro marzo duemiladiciotto
è sol passato un anno e s’è già rotto
chi, per voglia di nuovo, avea votato
la Lega e i Cinquestelle in questo Stato!

Prima essi aveano urlato il pistolotto
che, vincendo, poi avrebbero tradotto
ogni istanza del popolo indignato
nel disegno di legge più accurato,

sicché adesso il popolo sovrano,
da lor davver servito pienamente,
sarebbe stato alfine soddisfatto.

Sol le teste di legno fan baccano!
Avanzare promesse è un espediente,
ma chi crede alle fole è un mentecatto!


                         Marzo 2019


UN TRIUMVIRATO MALEFICO O IMBELLE

Governa l’Italia un tal triumvirato
qual mai s’era visto siffatto in passato:
un volgo disperso cui nome non è
gli ha delegato tremenda vendetta
di fare su quelli che come una setta
il solo Matteo chiamavano re.

Soltanto che ora, con Conte e Di Maio,
un altro Matteo col primo fa il paio,
più rozzo di quello e d’accento lombardo,
lui fa il dittatore con Peppe e Gigino,
comanda ed impone di fargli un inchino
quand’anche nel ruolo facesse un azzardo.

Gli italici stuoli, che hanno punito
il primo sovrano con un plebiscito,
inneggian compatti a questo marpione
razzista e ignorante, ma pronto a bloccare
un po’ di migranti venuti dal mare
fingendo trattarsi di vera invasione.

Che Conte e Di Maio riprendan coraggio
e aspettino solo la fine di maggio
per dire la loro a questo cialtrone,
rendendo l’orgoglio al volgo spregiato,
non è nelle corde del nostro avvocato
che ama non l’arco ma sol le poltrone.

Neppure a Di Maio traluce dei padri
la fiera virtù, talché questi ladri
del nostro prestigio ne hanno l’appoggio:
ha ormai dissipato il consenso raccolto
col suo comportarsi davvero da stolto
e certo di acume non può fare sfoggio.

E allora? Soltanto un sussulto d’orgoglio
potrà farci uscire da tutto l’imbroglio:
chi questi ha votato così in buonafede
a casa li mandi ogni volta che può
e chi da quel voto allora scappò
ritorni in cabina e dia lor la mercede!

Febbraio 2019

Felice Irrera