sabato 9 luglio 2016

LESE MAESTÀ E BLASONI RIVERITI

A proposito del "San Girolamo" di Antonello che sarebbe stato dipinto a Messina


Non è vero che il mondo culturale di Messina sia una palude di acque stagnanti e malsane, in cui non si muove niente se non in fondo in fondo. Si muove qualcosa anche in superficie, ma con discrezione e timidezza, quasi con vergogna. O sfrontatezza.

È quanto è successo l’altra mattina nella sede della Comunità Ellenica dello Stretto, dove si presentava alla stampa una
suggestiva scoperta in campo storico-artistico. Chi conosce il Presidente della Comunità sa che è una persona schiva, ma gentile e disponibile; che è un medico di famiglia serio e scrupoloso, e che dedica molto del suo poco tempo libero alle cose che riguardano le sue due patrie, quella messinese e quella greca.
E questa sua passione l’ha portato, un po’ per caso, a scoprire un curioso particolare in uno dei quadri più famosi del più grande dei pittori messinesi, e uno dei massimi di sempre. Il quadro è il San Girolamo nello studio, di Antonello, proprietà della National Gallery: in una mattonella del pavimento dipinto sulla tavola, il Presidente Dottore aveva riconosciuto casualmente una firma autografa stilizzata del sommo pittore e la data e il luogo della realizzazione del dipinto. La scoperta attesterebbe che il quadro sarebbe stato realizzato a Messina, e non a Venezia come si era fino a ora ritenuto.
Bel colpo per un dilettante, anche se è un dilettante di lusso come il nostro Presidente Dottore. Un colpo che ha avuto l’effetto del sassolino gettato nello stagno di cui sopra, che ha fatto venire al largo i professionisti, piccati per diverse ragioni.
Primi fra tutti i Giornalisti, infuriati perché la conferenza stampa, invece di essere convocata con uno stringato comunicato a tutti gli organi di stampa (come sarebbe stato logico e forse anche educato), era stata indetta con una paginona sul Principale E Unico Quotidiano Locale. Come dire che facciamo una conferenza stampa per tutti, ma prima diamo lo scoop al Principale E Unico Quotidiano Locale. Con il risultato di mandar fuori dalla grazia di Dio i Giornalisti delle altre testate, i quali l’epiteto più gentile che hanno rivolto agli organizzatori è stata “servi del potere”.
Quando poi è stata riportata la calma, il Presidente Dottore ha esposto la sua scoperta ai presenti. Lo ha fatto con il consueto garbo, ma ancora una volta sono stati i professionisti a prendere la scena, nella persona dello Storico Dell’Arte Esperto Di Antonello Già Direttore Del Museo, il quale non si capiva cosa volesse dire, però si capiva benissimo che aveva subito ma non digerito lo smacco dal dilettante, e tentava in tutti i modi di smontare l’assunto del Presidente Dottore.
Il risultato è stato ancora una volta inatteso: dal pubblico è intervenuto un altro dilettante, in difesa del Presidente Dottore, tacciando di bizantinismo lo Storico Dell’Arte e guadagnandosi la stima e gli apprezzamenti del pubblico presente.
Il tutto a conferma – qualora ce ne fosse stato bisogno – che se si tira un sasso nell’acqua stagnante, un po’ di tanfo ne viene sempre fuori.
Mario Benante

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