mercoledì 22 agosto 2018

Meditazioni poetiche politiche 2

È la fede degli amanti/come l’Araba Fenice:/che vi sia ciascun lo dice,/dove sia nessun lo sa  (Pietro Metastasio)

AGLI ATTUALI GOVERNANTI

All’alme semplici
dei folli amanti
che vi votaro
e a quelle complici
che vi sfruttaro,
che per voi spargono
sospiri e pianti
e da voi sperano
pur manteniate
subito, adesso,
quanto promesso,
solo predìco:
fede d’amanti
Matteo e Gigetto,
per loro limiti,
coi loro accoliti
pur tradiranno,
e il loro affanno
per ignoranza
li stroncherà!

 
La storia non è poi/la devastante ruspa che si dice./Lascia sottopassaggi, cripte, buche e nascondigli./ C’è chi sopravvive (Eugenio Montale, La storia, in Satura)

STUPIDITÀ A ROMA

Ecco, adesso la ruspa ha cacciato,
radendo al suolo un camping, dei Rom,
solo che essi si son trasferiti
in altri luoghi della città:
tunnel, parcheggi, anfratti, tettoie
alloggian essi senza rancore;
l’abbattimento inutile fu!
Ciò che più conta è fare notizia
(è vero, Raggi? Vero è, Salvini?):
compari, leghisti e Cinquestelle
sul serio fan sfidando procelle!
Che se poi a zonzo i Rom si vanno,
o in altre zone erigono un campo,
mandiam le ruspe e presto, in un lampo,
questo problema risolveranno!
O governanti senza cervello,
giunti al potere non si sa come,
se non ponete a voi la questione
di sistemarli con un’accoglienza
che ne preveda pure la decenza,
gli insediamenti mai avranno fine
e solamente non rimarrà
che insensatezza e stupidità
di chi per catturare altri stolti
lascia sempre i problemi irrisolti!

 
C’è del metodo in questa follia (W. Shakespeare, Amleto)

LA NEOLINGUA GRILLINA

Questo è un governo che rinnova tutto”!
Ce lo ripeton sempre e in ogni luogo
Grillini e Lega senza alcun ritegno.
Or pur crediamo che bisogna dire
che la nostra ministra alla salute,
Giulietta Grillo (un nome ed un presagio!),
proprio nel senso della novità
ha fatto centro, con la sua adozione
d’una ossimorica composizione,
quando, a proposito di quei vaccini
a cui non tutti sono vicini,
con circolar veramente impagabile,
ha definito un vincolo “flessibile”.
Solamente un poeta come lei
potea giungere a simili altezze
e fa sperare ben per il futuro!
Tu giungesti alle vette di Parnaso
in “facoltà” modificando un “obbligo”!
Ma con quest’ibrido sei stata astuta,
così fingendo i vaccini d’imporre,
pur permettendo a chi non vuole farli
del proprio agire la legalità.
Imitasti l’altissimo Aldo Moro
e le sue “convergenze parallele”
e Enrico Berlinguer, che il suo partito
chiamò allora “di lotta e di governo”!
Quant’è bello questo “obbligo a piacere”:
la sua memoria alla posterità
di certo imperitura resterà!

 _________

 
Cum boni plus quam multi valent, expendendos cives, non numerandos.
Marco Tullio Cicerone, De republica)
Per realizzare una democrazia compiuta occorre avere il coraggio di rimettere in discussione il diritto di voto. Non posso guidare un aeroplano appellandomi al principio di uguaglianza: devo prima superare un esame di volo. Perché quindi il voto, attività non meno affascinante e pericolosa, dovrebbe essere sottratto a un esame preventivo di educazione civica e di conoscenza minima della Costituzione?
Massimo Gramellini, La megliocrazia, “La Stampa”, 2011),


PARTITI E “NUOVI” MOVIMENTI

La fine dei partiti
s’è ormai già consumata:
tesseramenti in calo
e niente più abbuffata
di donazioni accorte
che aprono le porte
Esiston Movimenti
assai più convincenti
(almen per gli elettori)
che dicono di vivere
non incassando niente!
Gli antichi tesorieri
dei partiti defunti
rovistano nell’umido,
non fanno investimenti,
come fece Belsito
coi soldi che lo Stato
alla Lega di Bossi,
per svolger le mansioni
soltanto aveva mossi.
Intanto, i segretari
dei partiti ormai morti,
privati d’auto blu,
con il pollice in su
provano l’autostop!
Persin da Forza Italia
alle stesse Olgettine
non giungon più regali!
Per tanti, troppi anni,
l’Italia han divorato
questi bei tomi qui
che ci hanno governato:
or pagano la colpa
di avere divorziato,
per propri sporchi affari,
dai bisogni reali
di un popol che li avea
prescelti e poi votati.
È vero pure che
i politici nuovi,
quelli dei Movimenti,
tante promesse han fatto
di fare pulizia,
ma occorron competenze,
e non sol le irruenze
di Matteo e Gigetto
unti sotto il tetto
delle loro incoerenze.
Con twitte roboanti
di certo non potranno
governare un Paese
ove la corruzione
è un problema palese!
Essa fu potenziata,
quando lui scese in campo,
da un certo cavaliere
che fu poi degradato,
dal Parlamento espulso
e infine condannato.
Ora egli conta poco
(Salvini l’ha asfaltato!),
il frutto del suo mal,
però, ci ha avvelenato!
Nefasta fu la sorte
col darci Berlusconi
e tutta la sua corte:
or di far pulizia
spetterebbe ai cialtroni
che il popolo italiano
volgarmente han frodato
col firmare un contratto
su promesse incentrato
che sanno di magia?
Ei proseguon la strada
che fu propria di Silvio:
l’impegno d’abbassare
le tasse e poi lavoro
creare è il loro mantra,
e quello ben riuscì
nell’inganno che ordì
grazie all’ingenuità
di masse d’ignoranti,
che intontiva in tivvù
con ritmi martellanti.
Peccato che le scelte
dei nuovi vincitori
sian non soltanto vane
ma prive d’orizzonte
e tendano soltanto
a guadagnare voti
alle elezioni prossime
(che son sempre vicine):
non dare prospettiva
con una mission certa
al futuro che avanza
e non soltanto all’oggi
è segno d’insipienza!


CONTRADDIZIONE


Nel nostro Paese il volontariato,
tante emergenze si è accollato
e sì dando prova al resto del mondo
si spende molto per chi ha bisogno.
Gran parte di popolo è dunque coeso,
supporta benefico ogni indifeso.

Perché siamo sciatti e sì imprevidenti,
credendo, invece, ai comandamenti,
dettati solo da menti stolte
che al nostro futuro non son rivolte
e ci promettono con sicumera
vantaggi pronti, sicuri e immediati
grazie a una croce per lor tracciata
che è poi il preludio di bidonata?

Purtroppo, quella croce ebbe l’effetto
di consegnarci solo a demagoghi,
a tribuni sol abili a parlare
per conservare il loro elettorato:
ma quella croce la portiamo noi!



La storia non è giustiziera, ma giustificatrice”
(Benedetto Croce, Teoria e storia della storiografia)

PROFEZIA

Proverò oggi, come fe’ Tiresia,
a profetare di Di Maio la sorte
da accomunare a quella di Salvini.
Quest’ultimo ben presto voi vedrete,
meravigliati per questo suo gesto,
lavar piedi e caviglie ai neri in viso
fermandoli per chieder loro scusa
del suo comportamento precedente,
certo razzista e mai complimentoso;
in casa accoglierà tre maghrebini,
che manterrà a sue spese giorno e notte,
trattandoli da umani e senza botte.
Quanto a Di Maio, proverà a studiare,
alla Lusis, o forse alla Bocconi,
anche se prima in una scuola media
gli insegneranno a usare i congiuntivi:
ai cinquant’anni si laureerà
e sarà assunto come addetto in prova,
con temporaneo incarico biennale,
in un’azienda della sua Campania,
con la promessa poi d’altro rinnovo.
Giustizia è fatta, potrà dir qualcuno
a fronte d’una tale previsione,
ma la storia giustifica soltanto
le azioni, spesso strane, degli umani:
non fa giustizia mai dei loro errori!



          
                                               
          
 IL PROCESSO      

 
Alzatevi, Salvini.
Voi siete qui imputato
d’aver plurimentito
al popolo italiano”.
Che dite, presidente?
Io sono veritiero:
è proprio un’ingiustizia
per chi sempre è sincero!”
Volete voi negare
d’avere sostenuto
che gli immigrati invaso
han tutto lo stivale?”
No di certo, lo ammetto,
ho esagerato alquanto:
non si posson vedere,
ma sol per il colore
che di notte li cela.
Se lavoran di giorno
nelle fabbriche, invece,
degli amici leghisti,
per me van proprio bene”.
E allora perché mai
li voleste fermare?”
Che vuole, presidente,
un nemico mi occorre
per mietere consenso
quando si voterà.
E per questo motivo
andai pure dicendo
che commetton reati
quali furti e rapine,
stupri ed abigeati
assai più numerosi
di tutti gli Italiani:
il popol della Lega
non sa fare di conto
e crede ciecamente
a quanto gli racconto”.
E quando sostenete
che la Chiesa di rado
ha aperto le sue porte
per accoglierli in proprio?
Mi sembrate Pinocchio
mostrando d’ignorare
che da sempre fa il bene
a Italiani e migranti,
provvedendo a lor pene…”
Scusate, presidente,
mi sembrate un ingenuo:
avete mai sentito
che un di’ ci fu quel motto
che recitava come
chi ha molti nemici
ha pure molto onore?”
Ma di che onor cianciate,
razza di parolaio,
fascista di ritorno!
Sono davvero ottuse
le vostre spiegazioni!
Provvederemo, dunque,
qui nei confronti vostri
a chiedere un perito
che misuri d’urgenza,
senza por tempo in mezzo,
la vostra intelligenza”
Ma questo è un vero abuso,
non potete far questo:
io son Matteo Salvini,
ministro dell’Interno…”
All’interno starete,
per ciò che avete fatto
con abuso d’ufficio,
d’una bella struttura,
con camicia di forza
se fate resistenza!
Or lo si porti via
e recate quell’altro…
sì…l’altro bel soggetto
che a questo scellerato
fa sol da scendiletto.
Dico: Di Maio Luigi
sia subito scortato!
Se confesserà tosto
d’aver turlupinato,
con le false promesse
di cancellarne i mali,
un popolo incantato,
lo assegnerò di certo
ai servizi sociali,
dove potrà davvero,
mantenendoli allegri,
raccontar barzellette,
ai pazzi e alle vecchiette!”


PRIMA DI TUTTO GLI ITALIANI
Lasci stare i migranti
il ministro Salvini
e volga gli abbaglianti
contro ’ ndrangheta e mafia!

Solo così al Paese
renderà un buon servizio,
sì combattendo il cancro
che lo ha annichilito

con quella corruzione
dilagata dovunque
che è l’aspetto serio
di ogni situazione.

Lo so: non porta voti
combattere le mafie
(anzi, forse ne toglie!),
ma certo un monumento

erigeremmo a chi
agisse veramente
ponendo al primo posto,
così come egli dice,

soltanto gli Italiani!



Agosto 2018


 
 
L’IMPERO DEI GUITTI

Cappelletto bermuda e maglietta
l’hanno visto al Gran Premio di Monza;
conferenza alla stampa ha tenuto
nudo il torso e tovaglia in ispalla;
su un giornal sono uscite le foto
di sue coccole hard alla bella;
e ad un flipper l’hanno filmato
con t-shirt esaltante l’offesa;
a Pontida la maglia s’è alzato
per il caldo, scoprendo la pancia!
Tutto questo è Salvini Matteo:
lui si posta com’era bambino;
come va sulla sua moto d’acqua;
mentre impugna la canna da pesca
e sciorina il rosario da asporto;
quando hamburger trangugia scomposto
appoggiando i suoi gomiti al desco.
Tutti questi son vizi nascosti
di quel nostro italiano costume
che per nome si chiama “guittismo”!
Sciatteria (non è altro che questo),
sia nei tratti che in abiti e mode,
di chi è un commediante scadente,
ogni giorno di più somigliante
al guittismo fascista in stivali,
al rampante guittismo di Craxi
ed a quello del barbaro Bossi,
come al cossighiano delirio
ed infine al guittismo pacchiano
del buon miliardario Berlusca.
Per sfortuna del nostro Paese,
minoranza i non-guitti oggi sono!

Settembre 2018


LE PIAGHE D’ITALIA

Questi qui che sgovernan l’Italia
sono i figli deformi di Renzi
che, per colpa del primo Matteo,
al potere or si son sistemati.
Così oggi essi van predicando
che riaggiusteranno il Paese,
che ciascuno potrà a fine mese
finalmente a spumante brindar!
Siete illusi, voi tanti Italiani
che Salvini e Di Maio votaste:
ciò che lega le due teste matte
non è altro che solo il poter!
L’uno è furbo e nel torbido pesca,
stimolando gli istinti peggiori
dei più barbari dei cittadini;
l’altro, privo di ogni istruzione,
a sproposito parla di tutto.
Sono come le piaghe d’Egitto
che colpirono il gran Faraone,
ma verrà tra non molto quel tempo
quando alfine diremo: “Ci fu…”!

Settembre 2018

Felice Irrera

























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